I borghi del nord Italia

Oggi, insieme alle colleghe della community Travel blogger Italiane, prendiamo un treno, una macchina, una motocicletta..  ed esploriamo i borghi del nord Italia per poi proseguire, nelle prossime settimane,  alla scoperta delle regioni centrali, del  sud e delle isole maggiori.

 

LIGURIA

Partiamo dalla Liguria con Antonella di “I viaggi dell’Anto” che ci Porta a Tellaro, La Spezia.

 

 

Tellaro è un borgo di cui innamorarsi. E’ il posto dove andare se si è innamorati. Molti poeti lo hanno amato e si sono lasciati incantare dalla sua semplicità e dalla sua armonia.

Per arrivarci bisogna lasciare l’auto e percorrere a piedi un dedalo di stradine tortuose e silenziose che scendono al mare. Impossibile sottrarsi al suo richiamo e cercarlo tra le agavi e i muretti a secco. Le ripide scalinate, tipiche della Liguria, che si incastrano tra le case portano alla piazzetta, un vero incanto fuori stagione quando i portici diventano riparo per le barche e dal passaggio costruito per sfuggire ai pirati si aprono scorci incantevoli sul golfo.

Le case color pastello sono arroccate le une alle altre in una composizione suggestiva, i raggi del sole al tramonto le accendono di rosso e poi di rosa e mentre il sole sparisce nel mare le rocce proiettano ombre lunghe sulla spiaggia. E’ il momento di prendersi per mano e lasciarsi avvolgere dal silenzio puro di questo angolo di paradiso adeguando il ritmo del cuore a quello della risacca.

 

PIEMONTE

Confina con la Liguria il Piemonte dove, con  Silvia di “The Food traveler” andiamo a Verduno, Cuneo, Piemonte

 

 

Poco più di cinquecento abitanti, una piazza dalla quale si snodano viuzze strette e tortuose che portano al castello.

Sembra l’ambientazione di una fiaba e, in effetti, Verduno è un luogo fiabesco, anche per via del suo belvedere, uno dei punti panoramici più suggestivi della Langa, territorio piemontese tra le province di Cuneo e Asti.

Il Piemonte è la terra del buon vino, e Verduno è la casa del Pelaverga, un rosso ottenuto dall’omonimo vitigno celebrato ogni anno alla fine dell’estate con una festa di paese all’insegna della merenda sinoira: un aperitivo molto corposo a base di vino, acciughe al verde, lingua in salsa rossa, salumi e formaggi.

Rimanendo in tema, a Verduno probabilmente ci sono più ristoranti e osterie pro capite di qualsiasi altra cittadina del Piemonte. Vitello tonnato, salsiccia cruda, insalata russa, tajarin al ragù di carne, brasati. Tra i miei posti preferiti per provare i piatti della nostra tradizione c’è Ca’ del Re, osteria a gestione famigliare a pochi passi dalla piazza centrale.

E per dormire in un ambiente da fiaba? Si deve andare al Real Castello, struttura del 1500 diventata di proprietà del Re Carlo Alberto di Savoia nel 1838.

Ora il castello è gestito dalla famiglia Burlotto, che da oltre cinquant’anni si prende cura di questa dimora adibita ad albergo e ristorante e dove si può provare l’emozione di alloggiare in una delle stanze in cui dormivano re e principesse.

 

VALLE D’AOSTA

Sopra il Piemonte ecco la bella Valle d’Aosta con le sue splendide montagne. Sandra di “Due in viaggio” ci porta a Fenis per scoprire il suo bel castello.

 

 

All’incirca a metà della valle principale della Valle d’Aosta si incontra Fenis, un piccolo e delizioso borgo che si sviluppa tutto intorno al suo maestoso castello medievale.

Costruito dalla nobile famiglia degli Challant nel XIV secolo il castello è una delle maggiori attrazioni turistiche valdostane, uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia, usato come ispirazione per il castello del parco del valentino a Torino e come set cinematografico per innumerevoli film.

Particolarmente amato per il suo aspetto fiabesco dovuto alla doppia cinta muraria ed alle molte torri visse momenti difficili in cui venne abbandonato ed utilizzato come fienile. Fortunatamente lo Stato italiano lo acquistò nel 1800 ed iniziarono i lavoro di restauro e recupero, oggi il maniero è di proprietà regionale e visitabile esclusivamente all’interno di visite guidate.

Pregevole il cortile interno con la scalinata, la balconata in legno ed i magnifici affreschi, personalmente il mio preferito è l’antico affresco della Madonna della Misericordia nella cappella, visitare questo castello è come fare un tuffo indietro nel tempo e vedere come si viveva nel medioevo.

 

LOMBARDIA

La mia regione, ve ne ho parlato molto spesso sul blog.

Ora lascio la parola a Eliana di  “Donna Vagabonda” che ci accompagna a  Torricella Verzate, Pavia.  La scopro anch’io con voi.

 

 

Se si visita l’Oltrepò Pavese si rimane per forza sorpresi nello scoprire quanti borghi, luoghi storici, castelli e monumenti testimoni di antiche tradizioni e vita contadina sono presenti in questo incredibile ma poco valorizzato territorio. Tra i tanti luoghi magici e tutti da scoprire c’è un piccolo paese, Torricella Verzate.

Siamo tra le prime colline, la Via Emilia è alle nostre spalle e Casteggio, uno dei centri più grandi, è a solo qualche chilometro. Salendo e volgendo lo sguardo verso ovest possiamo osservare una struttura sopraelevata: è il Santuario di santa Maria della Passione, simbolo di questo piccolo centro abitato di circa 800 abitanti.

La vista è invidiabile: le dolci colline coltivate a vite accolgono il visitatore che si sente quasi in Toscana. E invece no, è in Lombardia e questo paesaggio unico è proprio a meno di 50 minuti da Milano.

Torricella Verzate ha origini antiche e la sua fondazione risale a circa il 900 d.C.: sulle sue origini aleggia forse un alone di mistero dove anche i Templari hanno lasciato il loro zampino. Ma veniamo al Santuario: questo fu edificato sui resti di un castello e sulla nuda roccia tra il 1764 1 il 1770. È forse il fatto di essere costruito sulla nuda roccia la sua caratteristica più interessante: la sua struttura non stride affatto con la roccia ma anzi si amalgama perfettamente, come quella antica lava che qui ha depositato proprio la roccia protagonista. La sua posizione sopraelevata gli garantisce un’ottima visibilità e attira naturalmente chi si addentra in Oltrepò.

Oltre alla chiesa, protagonista indiscussa del santuario, si trovano 14 cappellette sempre edificate su pietra viva che ripercorrono la Via Crucis.

Torricella Verzate e il suo Santuario meritano davvero una visita e l’attenzione di chiunque sia appassionato di borghi e luoghi sacri, ma anche di buon cibo e buon vino: qui infatti non mancano le trattorie e gli agriturismi che servono appetitose specialità!

 

EMILIA ROMAGNA

la Lombardia confina a sud con L’Emilia Romagna dove con Simona di “Una soffitta per due” scopriamo Dozza, Bologna.

 

Credits foto: Sabrina, “I viaggi di Ciopilla”

 

Adagiato sulle dolci colline che salgono verso l’Appennino tosco-romagnolo a circa 40 km da Bologna, Dozza è un borgo medioevale di grande fascino.

Conosciuto come  il borgo dalle mura dipinte  è un vero e proprio museo all’aria aperta. Infatti, disseminate sui muri delle vie e delle case del grazioso e colorato centro storico, si possono ammirare oltre un centinaio di opere realizzate da artisti contemporanei.  A partire dagli anni sessanta, in occasione della ‘Biennale del Muro’, artisti nazionali ed internazionali vengono invitati a dipingere le loro opere sulle pareti delle case.

Questo evento ha regalato a Dozza una galleria d’arte a cielo aperto, disponibile sempre e a tutti. L’inusuale accostamento di opere d’arte moderne con l’architettura medioevale regala un’atmosfera affascinante e gioiosa a questo piccolo comune, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia.

E’ davvero piacevole passeggiare lungo il centro storico, inerpicandosi verso la cima del colle dove si trova la Rocca Sforzesca, una piccola fortezza di origine medioevale perfettamente conservata. Al termine della passeggiata  gli amanti del buon vino non dovrebbero perdere l’occasione di visitare l’Enoteca Regionale ospitata nei suggestivi sotterranei della Rocca.

 

VENETO

Affacciato anche lui, in parte, sulla costa adriatica troviamo il Veneto. Daniela  di “The daz box” ci porta a Feltre, provincia di Belluno.

 

Foto ufficiale del sito del Comune di Feltre

 

Feltre è una piccola pietra preziosa incastonata nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, Patrimonio Unesco dal 2009. La cittadina di Feltre si trova in Provincia di Belluno ed è la destinazione ideale per chi cerca il connobuio perfetto tra storia, cultura e natura.

Oltre ovviamente alle meraviglie naturalistiche che la circondando (le Dolomiti bellunesi di prestano ad un itinerario di viaggio più ampio), ciò che rende Feltre un borgo davvero speciale è la città alta, cinta da mura e dominata dal Castello di Alboino.
Feltre può vantare un’ampia area archeologica in cui è possbile scoprire, con visita guidata, i resti della città in epoca romana, tra cui spicca un grande palazzo costruito in marmi e mosaici.

A Feltre troverete anche alcuni pregevoli musei: la Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”, il Museo Civico, il Museo Diocesano di Arte Sacra.
Feltre è inoltre la via di accesso più importante per lo splendido Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi ed è quindi la base perfetta per esplorare tutta la zona circostante. Infine, per chi cerca la tradizione anche a tavola, vicino a Feltre si trova la Birreria di Pedavena, la più grande in Italia, che propone un’ampia
selezione di piatti tipici della zona ed ottime birre artigianali.

 

TRENTINO – ALTO ADIGE

Sempre scenario di splendide montagne ecco il Trentino,  ce ne parla  Valeria nel suo omonimo sito “ValeriaCastiello”

 

Parco dei tre castagni, cornice della stagione estiva del Teatro di Pergine.

 

Pergine Valsugana, nei pressi di Trento, è identificabile con il suo leggendario castello medioevale. Prima di diventare una fortezza nel XIII secolo, quest’area sul colle Tegazzo era un insediamento romano. Castel Pergine è detto anche “Il Castello del Popolo” in quanto qui si organizzano eventi, c’è la possibilità di mangiare e persino di dormire a prezzi irrisori, visto che è un hotel ad una stella sola: questa etichetta è dovuta alla scarsità di servizi, non alla mancanza di igiene o di qualità!

D’estate in Valsugana è possibile fare memorabili passeggiate nei boschi ed immergersi negli azzurrissimi laghi di Levico e Caldonazzo.

D’inverno è possibile sciare e durante le feste natalizie si possono visitare i caratteristici mercatini, che qui non sono affollati come quelli più famosi del Trentino-Alto Adige.

I peccati di gola sono realizzabili tutto l’anno; tra le innumerevoli offerte gastronomiche, segnalo la Pasticceria Milano ed un ristorante con vista sulla Valle dei Mòcheni, famoso per i suoi canederli: L’Aquila Nera.

L’atmosfera italiana e l’efficienza austriaca creano un binomio perfetto!

FRIULI VENEZIA GIULIA

Prosegue sulla costa adriatica, confinante con il Veneto, il Friuli Venezia Giulia dove Raffaella  di  “Raf Around The World” ci porta a Cividale.

 

Credits foto: pixabay

 

Cividale è un piccolo gioiello ai piedi delle montagne del Friuli Venezia Giulia e a pochi chilometri dal confine con la Slovenia. La sua storia ci parla di romani, ma soprattutto di Longobardi: nel 568 d.c. infatti Cividale diventa il primo ducato longobardo in Italia. Visitare questo borgo quindi vuol dire immergersi nella storia e fare una piacevole passeggiata tra dimore nobiliari, edifici pubblici, viette lastricate e numerosi locali dove provare il cibo, ma soprattutto, i vini che si producono nelle colline circostanti.

Oltre al famoso Museo Archeologico, a Cividale meritano sicuramente una visita il Tempietto Longobardo e l’Ipogeo Celtico. Ma ciò che rende davvero speciale questo borgo è il ponte sul fiume Natisone. Questo ponte, chiamato Ponte del Diavolo, ci racconta il lato più misterioso della città. Si dice che i cividalesi nel 1400, di fronte a delle difficoltà nella costruzione del ponte, avessero chiesto l’aiuto del diavolo. Il Diavolo accettò ma in cambio richiese l’anima delle prima persona che avesse attraversato il ponte. Secondo la leggenda il ponte fu costruito velocemente i cividalesi, per beffare, il Diavolo fecero passare per primo un animale. Resta così questo massiccio ponte a due arcate il cui pilastro centrale poggia magicamente su una roccia naturale. 

***

Ringrazio le colleghe per aver accolto con entusiasmo la mia iniziativa ed averci raccontato di questi splendidi borghi; i contenuti e le fotografie, salvo ove diversamente indicato,  sono di loro proprietà. E voi.. conoscete questi luoghi? Quali altri borghi nel nord Italia ci suggerite di visitare?

Non dimenticate il prossimo appuntamento per scoprire i borghi del centro Italia.

Siti patrimonio UNESCO Italia

In diversi articoli ho spesso citati i Siti UNESCO, sia in Italia che all’estero, senza tuttavia fermarmi ad approfondire l’argomento. La sigla UNESCO significa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, letteralmente in lingua inglese: United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization.

Cosa sono i siti UNESCO e la loro classificazione

 

 

Scopriamo meglio di cosa si tratta e quali caratteristiche sono necessarie per essere  considerati patrimonio dell’umanità.

I siti UNESCO sono quei luoghi  che rivestono interesse  storico, artistico, culturale,, paesaggistico.. per il mondo intero  La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale del 1972, ha previsto la seguente classificazione, cosi come riportata  sul sito ufficiale :

 Patrimonio culturale:

  1. monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  2. agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,
  3. siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.

 Patrimonio naturale:

  1. i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,
  2. le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,
  3. i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale

Le Linee guida operative per l’attuazione della Convenzione definiscono come Patrimonio misto (culturale e naturale) i beni che corrispondono in parte o in tutto a entrambe le definizioni di patrimonio culturale e naturale.

Paesaggio culturale (dal 1992):

  1. paesaggi che rappresentano “creazioni congiunte dell’uomo e della natura”, così come definiti all’articolo 1 della Convenzione, e che illustrano l’evoluzione di una società e del suo insediamento nel tempo sotto l’influenza di costrizioni e/o opportunità presentate, all’interno e all’esterno, dall’ambiente naturale e da spinte culturali, economiche e sociali. La loro protezione può contribuire alle tecniche moderne di uso sostenibile del territorio e al mantenimento della diversità biologica

I siti in Italia

Di seguito la lista aggiornata ad aprile 2020 dei siti Unesco presenti in Italia, sono ben 55. Di questi 55 siti:

5 sono siti naturali (Isole Eolie, Monte San Giorgio, Dolomiti, Monte Etna, Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa).

8 sono paesaggi culturali, così come stabilito a partire dal 1992: Costiera Amalfitana, Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto), Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Val d’Orcia, Ville e giardini medicei in Toscana, Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

I restanti 42 siti sono invece da considerarsi patrimonio culturale.

 

siti UNESCO Italia

 

Ecco l’elenco completo, troverete i link dove vi racconto la mia esperienza 🙂 , alcuni li ho visitati ma non ne ho parlato sul blog tuttavia me ne mancano ancora molti.

  • 1979 Arte Rupestre della Valle Camonica
  • 1980 (e 1990) Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura
  • 1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci
  • 1982 Centro storico di Firenze
  • 1987 Venezia e la sua Laguna
  • 1987 Piazza del Duomo a Pisa
  • 1990 Centro Storico di San Gimignano
  • 1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
  • 1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
  • 1995 Centro storico di Siena
  • 1995 Centro storico di Napoli
  • 1995 Crespi d’Adda
  • 1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
  • 1996 Castel del Monte
  • 1996 Trulli di Alberobello
  • 1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna
  • 1996 Centro storico di Pienza
  • 1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
  • 1997 Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di San Leucio
  • 1997 Costiera Amalfitana
  • 1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
  • 1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
  • 1997 Residenze Sabaude
  • 1997 Su Nuraxi di Barumini
  • 1997 Area Archeologica di Agrigento
  • 1997 Piazza Armerina, villa romana del Casale
  • 1997 L’Orto botanico di Padova
  • 1998 Area archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
  • 1998 Centro Storico di Urbino
  • 1998  Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
  • 1999 Villa Adriana (Tivoli)
  • 2000 Isole Eolie
  • 2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
  • 2000 Città di Verona
  • 2001 Villa d’Este (Tivoli)
  • 2002 Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale)
  • 2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
  • 2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
  • 2004 Val d’Orcia
  • 2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
  • 2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
  • 2008 Mantova e Sabbioneta
  • 2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina
  • 2009 Dolomiti
  • 2010 Monte San Giorgio
  • 2011 I longobardi in Italia. Luoghi di potere
  • 2011 Siti palafitticoli preistorici delle alpi
  • 2013 Ville e giardini medicei in Toscana
  • 2013 Monte Etna
  • 2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
  • 2015 Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
  • 2017 Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale (bene transnazionale, per l’Italia Peschiera, Bergamo, Palmanova)
  • 2017 Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa (bene transnazionale, per l’Italia Parco Nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, Sasso Fratino, Monte Raschio, Foresta Umbra, Cozzo Ferriero, Monte Cimino)
  • 2018 Ivrea, città industriale del XX secolo
  • 2019 Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Le informazioni qui riportate così come l’elenco dei siti, sono fonti ufficiali. Voi quanti e quali siti UNESCO Italia avete visto? Io sono a quota 25. I siti UNESCO mi hanno sempre affascinato, fin dai tempi in cui internet era quasi sconosciuto tra i più e mio papà aveva raccolto, per poi far rilegare, gli inserti in uscita con un noto quotidiano. Ovviamente non è aggiornato ma il piacere di sfogliare un libro e vederne le immagini è impagabile, per me.

Di Covid-19 parte 2 ( pensieri sparsi di..)

Questo è il  seguito.. avevo promesso di concludere il mio racconto di mamma, viaggiatrice e travel blogger.

Foto free pixabay

Le giornate trascorrono tutte uguali dal lunedì al venerdì segnate dagli impegni scolastici che rigorosamente devono terminare prima del week end 😂 che trascorre lento e placido..

Ho deciso di mantenere una distinzione dei giorni con la routine che ci permette di mantenere il senso del tempo, voi vi ricordate sempre che giorno è alzandovi al mattino?! A volte ho qualche difficoltà!

La televisione in streaming va per la maggiore tra gli intrattenimenti per il tempo libero.

Ormai è più di un mese che non metto il naso fuori casa,  ho provato ad emozionarmi e gioire alla prenotazione della spesa on line più di quando ho comprato on line i biglietti per il Ghibli. L’arrivo del fattorino della spesa o del corriere sono attesi come il giorno della partenza in cui aspetti saltellante di andare in aeroporto.

Ma il  tempo scorre e queste piccole gioie passano in fretta. Mi sono divertita a cucinare etnico, fare pane, pizza e dolci ma mi manca passare dal supermercato a prendere le vaschette di sushi ed il pollo arrosto.

Manca essere di corsa ed alle 18 decidere di ordinare la pizza alta in teglia perché sei stanco, non sai cosa preparare e prima delle 19 non torni a casa.

Uccelli del malaugurio, finti patriottismi, capi di stato sotto falsi nomi e mancati nobel della medicina

Come viaggiatrice faccio parte di tanti gruppi Facebook di viaggi e in tutta sincerità non ne posso più degli uccelli del malaugurio che prospettato di poter andare in ferie forse non prima del 2021. Ho usato la parola ferie perché un viaggiatore, e per fortuna ne conosco un po’, non ragiona in questo modo.. aspetta, ha dei viaggi sospesi che forse non potrà fare ma certo non si gufa da solo di non partire per almeno un altro anno. Questo non è realismo perché, nel bene e nel male, la sfera non l’ha nessuno.

E chi sbuca fuori a dire viaggerò solo in Italia per aiutare il mio paese..

Forse lo farai ma semplicemente perché lo hai sempre fatto.. , forse lo farai perché non potrai salire su un aereo..

Io no, non lo dico. Io viaggerò ANCHE in Italia ma non solo e spero di scoprire nuovi paesi del mondo.
L’Italia e’ un paese con bellezze artistiche e naturalistiche meravigliose, prima dell’emergenza avevo diversi progetti da realizzare proprio qui e spero di rispolverarli quanto  prima!

C’è chi scrive date di riaperture dei confini, delle regioni e anche del paesino più nascosto e sperduto nel mondo  che forse non conosce neppure.

Quanti mancati medici, eccellenze della virologia e ricercatori  che anticipano date sull’uscita del vaccino..

No, io non ne posso più ed ho silenziato ed  abbandonato i gruppi! In alcuni mi sono ritrovata addirittura iscritta senza chiederlo :O 

Nel bene..

Foto free pixabay
Foto free pixabay

Ho più tempo da dedicare agli affetti, una telefonata in più ed un pensiero per loro

Ho riscoperto il piacere di impastare la pizza

Ho rafforzato la mia convinzione che la vita va vissuta a pieno perché il domani è sempre incerto.

Come i bambini prendo in mano un soffione e con lui faccio volare ancora i miei sogni 😉

 

 

I love Lego Milano, mostra a “La Permanente”

Ieri abbiamo partecipato all’inaugurazione della mostra  I love Lego  Milano presso il museo della Permanente. Da grandi appassionati dei lego non potevamo perdere l’occasione!

Con più di un milione di mattoncini assemblati tra loro hanno preso vita una città metropolitana con i quartieri del centro storico, linee ferroviarie, aree gioco..

 

 

Roma antica  e i fori imperiali

 

 

I pirati! L’atollo vulcanico ed il kraken, mostro marino leggendario, la nave pirata

 

 

Lo scenario medioevale con l’imponente castello, la foresta abitata ed il piccolo villaggio.

 

 

Queste sono solo alcune composizioni da lasciare senza fiato grandi e piccini.

La mostra  lego è poi arricchita dall’arte, i dipinti ad olio del giovane artista Stefano Bolcato riproducono quadri famosi impersonificati dagli “omini” lego.

 

Grazie poi alla partnership con la community di Legolize troviamo cartelloni con simpatiche vignette.

Dove si trova I love Lego Milano

MUSEO DELLA PERMANENTE

Via Filippo Turati 34, Milano

Comodissima la fermata della metropolitana, linea gialla, Turati.

Orari

La mostra  I love lego Milano è visitabile dall’11 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020.

Tutti i giorni 9.30 – 19.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Aperture straordinarie

Venerdì 1 novembre 9.30 – 19.30
Sabato 7 dicembre 9.30 – 19.30
Domenica 8 dicembre 9.30 – 19.30
Martedì 24 dicembre 9.30 – 17.30
Mercoledì 25 dicembre 15.30 – 19.30
Giovedì 26 dicembre 9.30 – 19.30
Martedì 31 dicembre 9.30 – 17.30
Mercoledì 1 gennaio 12.30 – 19.30
Lunedì 6 gennaio 9.30 – 19.30

Prezzi

Intero €13,00

Ridotto €11,00
Visitatori dagli 12 ai 18 anni, visitatori oltre i 65 anni, portatori di handicap, studenti universitari fino a 26 anni non compiuti (con documento), militari, forze dell’ordine non in servizio, clienti Genertel e Genertel Life muniti di DEM nominativa e documento di riconoscimento, possessori card Musei Lombardia, dipendenti Comune di Milano con badge, giornalisti con tesserino ODG non accreditati

Ridotto Bambini €7,00
bambini dai 4 ai 10 anni compiuti

Ridotto Universitari € 9,00

Lunedì Universitario – tutti i lunedì gli universitari muniti di tesserino senza limiti d’età

Biglietto Famiglia

1 o 2 adulti + bambini (da 4 a 11 anni) = adulto € 11,00 – bambini € 6,00, gratuito minori di 4 anni.

Per altre opzioni di acquisto, gratuità ed acquisto on line rimando al sito ufficiale di  acquisto Ticket

 

 

Dopo la mostra vi è venuta fame? Vi consiglio un bel localino per famiglie qui

Le piramidi di Zone, Brescia

Piramidi di Zone

Piramidi in Italia? Si.. troviamo le piramidi a Zone ed in Trentino.  Alcune settimane fa abbiamo visitato le piramidi di Zone.

Zone è un piccolo comune in provincia di Brescia,  in montagna ma a pochi minuti di auto dallo splendido lago di Iseo.

Piramidi di Zone

Cosa sono le piramidi di Zone

Le piramidi di Zone sono delle formazioni dovute all’erosione, la loro origine è correlata alla terza glaciazione del Riss,  la superficie occupata oggi dal lago di Iseo era un ghiacciaio.

Con il ritiro dei ghiacci è rimasto sul luogo un terreno misto ad argilla, limo, ciottoli e sassi molto grandi. Da qui ha preso il via il processo erosivo che ha permesso la formazione delle piramidi di Zone.

Le acque piovane con delle reazioni chimiche al suolo hanno fatto si che il terreno si assottigliasse  formando queste piramidi coniche preservando tuttavia il loro cappello: ciottolo protettore.

pietra Sabina piramidi di Zone

Questo fenomeno è in continua evoluzione, al momento la piramide più alta è di 30 metri ed ha un diametro di 8.

Il sentiero delle piramidi di Zone.

Proveniendo da Marone, percorrendo la strada in auto troviamo un piccolo spiazzo da dove è  possibile ammirare il panorama e prendere il sentiero, questo però non è l’inizio  ne il punto più comodo.

Proseguendo  con l’auto si raggiunge la frazione di Cislano  e sulla destra c’è un grande chiosco con parcheggio e parco giochi. Si parte da lì.

 

Piramidi di Zone

Il percorso è ad anello, non percorribile con passeggini e personalmente sconsigliato a bambini piccoli. Consigliate scarpe adatte al trekking, anche di livello base.

Per  chi mi segue su Facebook sa che lo scorso aprile in occasione dell’adozione del nostro melo  abbiamo raggiunto la zona con l’idea di percorrere il sentiero ma le nuvole basse e la pioggia dei giorni precedenti non ce l’hanno permesso, è fortemente sconsigliato in queste condizioni meteo.

Ci eravamo fermati al chiosco per una bevanda calda e dopo poche chiacchiere con i gestori abbiamo capito fosse meglio rimandare l’escursione. Quando il cielo si è aperto abbiamo mandato il nostro drone a curiosare!

Un consiglio è di informarsi sempre prima di intraprendere una qualsiasi escursione in montagna.

Riserva naturale

Nel 1984 la zona è stata dichiarata riserva naturale  dalla regione Lombardia. Abbiatene cura percorrendo il sentiero 🙂

Una scheda completa è disponibile sul sito della provincia di Brescia.

Durante il percorso si trovano interessanti cartelli esplicativi.

Se all’escursione volete abbinare qualche altra attività la scelta in zona è varia.  Io consiglio un giro a Montisola!

 

Cosa mangiare in Valtellina

La Valtellina si sviluppa nella parte settentrionale della Lombardia, nota in Italia ma anche nel mondo per alcune sue celebri località. Tra queste Livigno, comune tax free, Bormio con le sue terme e le piste da sci, Tirano, capolinea del famosissimo trenino rosso del Bernina.

Oltre alle svariate attività che si posso svolgere la Valtellina è luogo della buona cucina e del buon vino. Diverse sono le pietanze che si possono degustare ma una menzione speciale spetta ai Pizzoccheri. Scopriamo cosa mangiare in Valtellina se cerchiamo pietanze tipiche!

 

Cosa sono i pizzoccheri?

I pizzoccheri sono un tipo di pasta preparata con il grano saraceno, si trovano sia in versione fresca che essiccati, come la classica pasta.

I pizzoccheri prevedono una loro ricetta, non vengono conditi con un sugo qualsiasi ma preparati con il formaggio locale, patate, verdura, aglio e burro.

A seconda di chi li prepara il tipo di verdura utilizzata può essere diverso: chi usa la verza e chi le coste, chi entrambi.

Stesso discorso vale per il formaggio: chi usa il bitto , chi il casera, chi altri formaggi a pasta più morbida come il latteria o il pizzocheraia.

Preparali a casa non è complesso, se volete provare la mia ricetta la trovate qui.

Bresaola

Altro prodotto locale che ha ottenuto anche il marchio igp è la bresaola, un salume di manzo  a pezzo intero la cui carne è di color rosato più o meno intenso a seconda della stagionatura.

Sciatt

 

Altre proposte che si trono sul menù sono gli sciatt

Un cubetto di formaggio intinto in una pastella preparata con la birra e grano saraceno poi fritto e servito su un bastoncino, accompagnato da cicorino è da mangiare caldo.

Chisoi

Parenti degli sciatt sono i chisoi, frittella di grano saraceno piatta che al centro raccoglie il formaggio Casera; questa versione è tipica di Tirano che annualmente gli dedica una festa.

Polenta taragna

Non manca la polenta: non in versione classica ma di grano saraceno; decisamente più gustosa e saporita. Viene spesso servita come accompagnamento alla carne, ai formaggi o ai funghi.

Anche i vini locali sono degni di nota, sono famose le cantine vinicole e gli eventi che si svolgono in autunno relativi alla degustazione.

La Valtellina è zona di produzione di mele, non mancano i dolci preparati con loro così come i succhi e la vendita delle stesse segnalate con cartelli lungo la strada.

La Valtellina si presta decisamente ad abbinare il gusto con tante opportunità turistiche, sia in estate che in inverno.

Adotta un melo in Valcamonica: fioritura e scelta della pianta

I meli sono fioriti!  Lo scorso week end siamo partiti subito per andare a scegliere il nostro albero.

Dell’iniziativa adotta un melo vi avevo parlato ampiamente qui quando ho scoperto che questa proposta si svolge anche in Lombardia, più precisamente in Valle Camonica a Darfo Boario Terme.

Ecco la prima fase dell’esperienza adotta un melo

La fioritura

Circa un paio di settimane prima Beatrice, la titolare del b&b La Teira, ci ha avvisato che avremmo potuto programmare il nostro week end, i meli erano in procinto di fiorire!

Il periodo era stato grossomodo definito ma la fioritura è una meraviglia della natura e in quanto tale varia in base a temperature e condizioni meteo. Il signor Franco, papà di Beatrice,  che gestisce direttamente i tre poderi ha sapientemente previsto il tutto con precisione.

La scelta del nome

Dopo aver scelto il nome da dare al nostro albero regnava l’impazienza  tra i bambini! C’è stata un’iniziale difficoltà nel trovare il nome più adatto, che non fosse maschile ma neppure femminile.. poi  ho proposto ai bimbi di unire i loro nomi, dopo svariate prove e combinazioni abbiamo scelto “ALGI” un mix tra le loro iniziali.

Certi del nome lo abbiamo comunicato qualche giorno prima a Beatrice per la preparazione della targhetta. Se il primo pensiero può andare ad un foglietto plastificato da attaccare con una fascetta la realtà è stata un’ altra 😍.. una splendida etichetta in ceramica dipinta a mano da appendere con un cordino di spago. Davvero magnifica! Mi ha lasciato proprio senza parole!

La visita ai meleti

I meleti di proprietà della famiglia Capitanio sono tre, due sono tra loro adiacenti e  a poca distanza dal parco di Luine, sito archeologico Unesco per le incisioni rupestri e l’altro poco sopra il paese. Tutti e tre sono raggiungibili con una passeggiata dal b&b La Teira.

I primi due hanno riscosso particolare consenso tra i bambini, hanno trovato degli  asinelli ed un cavallo nel campo confinante e dato loro da mangiare.

Siamo rimasti senza parole osservando i filari,  udendo il ronzio delle api, sentendo il profumo dei fiori.

Franco ci ha raccontato delle sue mele, come vi avevo anticipato utilizzano solo i trattamenti chimici strettamente necessari, l’ultimo dei quali viene fatto almeno 2 mesi prima della maturazione, in modo da dare al frutto il tempo di smaltirlo prima di essere raccolto. Vengono poi utilizzati metodi alternativi come:

– la “lotta integrata” che prevede l’utilizzo degli insetti utili (come crisope e coccinelle) per eliminare quelli dannosi

– la “confusione sessuale” tramite il rilascio di ormoni che confonde il parassita maschio che non feconda le uova della femmina

– concimazione naturale con letame

– dirado manuale, fatto nei mesi di giugno/luglio per eliminare in un gruppo di 5-6 mele quelle piccole o danneggiate ed avere una resa di maggior qualità

– pulizia di prato e terreno sottostante in modo meccanico (con trinciaerba e decespugliatore) senza l’uso di diserbanti.

Tutti questi sono aspetti da tenere in considerazione quando si sceglie un frutto piuttosto che un altro.

Il soggiorno al B&B

Dopo aver terminato la visita ai meleti siamo tornati al b&b La Teira per il check in, le stanze sono diverse per colore e a noi è stata assegnata la camera arancione che ospita comodamente quattro persone, Gianluca aveva un bellissimo lettino  a disposizione, alice un letto singolo e per noi un matrimoniale. I materassi sono davvero comodi così come i cuscini in memory foam.

L’attenzione ai particolari è evidente, gli ambienti sono tutti moderni e raffinati con un occhio al dettaglio. Il bagno grande e comodo con il box doccia.

Le ceramiche presenti sotto forma di soprammobili ma anche come lampade e abat jour sono molto fini e a tema con il colore, la teiere che avevamo sulla scrivania era splendida 🙂

Colazione con cucina

è una formula un po’ particolare ma che mi è piaciuta un sacco, la sala colazione è sapientemente apparecchiata , si trovano sul tavolo biscotti, brioche, confetture..

Non mancano i prodotti di produzione della famiglia come la confettura di mele, il succo e poi c’era una torta di mele, ecco io l’adoro!

La particolarità rimane la cucina, accessibile agli ospiti che si possono preparare direttamente tea, caffè, latte, prendere uno yogurt.. fare come a casa propria! La cucina è disponibile anche per prepararsi un tea nel pomeriggio o un infuso la sera. Io che adoro i tea ho scelto per la sera un’infuso a base di camomilla e per colazione un tea al gelsomino.

Continue reading “Adotta un melo in Valcamonica: fioritura e scelta della pianta”

Mercatini di Natale a Trento con il treno storico

I mercatini di Natale sono sempre un must in qunesto periodo, in famiglia li amiamo tutti seppur per aspetti differenti.

Quest’anno abbiamo deciso di recarci a Trento facendo una gita molto particolare, invece di raggiungere la città in auto abbiamo scelto un mezzo alternativo! Continue reading “Mercatini di Natale a Trento con il treno storico”

Dove sciare con i bambini in Italia

Oggi sul blog ho deciso di ospitare dei colleghi travel blogger che ci porteranno in giro per l’Italia alla scoperta di interessanti località in cui sciare con i propri figli. Partiamo insieme per scoprire dove poter sciare con i bambini! Continue reading “Dove sciare con i bambini in Italia”

Artigiano in fiera, Milano. Informazioni e dettagli!

 

Foto dal web, bancarella etnica

Come ogni anno, nella prima settimana di Dicembre , ed in concomitanza del ponte di S.Ambrogio prende il via a Milano l’artigiano in fiera. Continue reading “Artigiano in fiera, Milano. Informazioni e dettagli!”

Back To Top